Curiosità sul nostro costume
Il nostro costume deriva dal “costume popolare” presente nelle zone della destra Tagliamento fin dai primi anni dell’ ‘800. Era il vestito della festa e si portava nelle occasioni importanti per la famiglia (ad esempio il matrimonio) e nelle sagre paesane; doveva durare tutta la vita. Il “costume popolare” è il frutto di un miglioramento delle condizioni di vita delle nostre genti che, dopo secoli di grande miseria, finalmente potevano preparare per sé degli abiti che avevano prima cucito per le classi aristocratiche.
Con la rivoluzione industriale, infatti, accanto alla canapa, al lino, alla lana e alle mezzelane della tessitura domestica, compaiono i cotoni stampati. Le classi popolari abbandonano i segni della subalternità e della marginalità adottando stoffe, capi, linee e colori della moda borghese e cittadina. Ma proprio mentre in un certo senso ci si allontana dal vestire tradizionale, si fa strada l’esigenza di definire un “costume popolare” che diventi simbolo stesso della cultura popolare, che assuma la funzione di indicatore etnico, esprimendo il “chi siamo” e il “come eravamo”. Curiosamente, a venir caricati di “tipicità” furono i modi di vestire delle aree marginali, le meno “friulane” se così di può dire: è significativo che il 2 ottobre 1838, in occasione del passaggio per Udine dell’Imperatore Ferdinando I con la corte, tra le manifestazioni di contorno si organizza un ballo sul piazzale del Vescovado riunendo in esso li varj costumi della provincia, e segnatamente quelli del distretto di San Pietro degli Schiavi, della Resia, d’Aviano e di Budoja.
Tale manifestazione segna tra l’altro la nascita ufficiale dei gruppi folcloristici in Friuli. In questo testo si fa riferimento solo agli elementi che compaiono nel costume del gruppo Artugna. Per avere un quadro più esaustivo sull’abbigliamento dei secoli scorsi in Friuli e nei nostri paesi, si rimanda alla bibliografia.