Il costume maschile

Sull’abbigliamento maschile, mancando le doti, i documenti sono assai più scarsi. Gli uomini portavano una ciamesa spesso bianca, di tela o canapa (seta per i benestanti) con colletto a fascetta. Per la camicia delle festività era ricercata una maggiore raffinatezza, grazie a fini piegoline e ricami in rosso sugli sparati. Il panciotto o gilè di panno di lana, colorato e aperto anteriormente, si indossava per ripararsi dall’aria, ma in seguito venne rimodellato anche per rendere più snella la figura. Deriva da un capo di abbigliamento maschile settecentesco definito camisola.

pantaloni (bragonsbarghesse o braghesse) erano corti al ginocchio, prima di essere definitivamente sostituiti da quelli lunghi della nuova moda borghese d’influsso francese nella seconda metà dell’ ‘800. Erano tenuti stretti alla cintura da una fascia generalmente rossa o color vino. Ai piedi calze (cialthe) di lana o di tela, bianche o colorate, s’ciampinele e zoccoli (thòcui), raramente scarpe e stivali (questi ultimi solo alcuni benestanti). I fazzoletti da naso (fatholèt da nas) bianchi, grandi, ricamati dalla fidanzata, non si tiravano fuori che nei giorni di gala. Il fazzoletto al collo era piccolo, nei colori del rosso, bianco e nero con motivi perlopiù a righe e quadri: serviva a proteggersi dalla polvere e per asciugare il sudore, in particolare durante la mietitura e la vendemmia, ma era anche presente per civetteria nell’abito da festa o da ballo. In testa berretti o cappelli, di panno ma più spesso di paglia. Fra i costumi delle regioni d’Italia, anche ricchi e molto appariscenti, il nostro non spicca ma non si confonde, quasi raccolto in un’armonia che, come la villotta,

pare dominata da un’interna tristezza che non si consente toni minori, che traspare anche nella vivacità e si contiene in una linea di gentile freschezza. I tempi sono profondamente cambiati… ma continueremo a portare il nostro costume con rispetto, in omaggio alle generazioni passate perché rimanga un invito ai valori semplici di una volta, genuini e intramontabili.